venerdì 6 maggio 2011

Bombardamento della Libia. Trapani: voli sospesi all'aeroporto civile

Articolo scritto il 29 Marzo 2011 e non pubblicato

Scarsa solidarietà: trapanesi imborghesiti

Ancora una volta Trapani non ha reagito come era logico che facesse, al cospetto del pericolo “mortale” che le viene dal blocco dell’aeroporto civile di Birgi.
Così, al corteo che si è diretto a Piazza Vittorio Veneto, davanti l’ingresso della Prefettura, hanno partecipato solo in pochi, non più di trecento cittadini, inclusi politici e sindacalisti che già da soli fanno un buon numero. C’erano i tassisti, come c’erano alcuni, ma soltanto alcuni, dei nuovi operatori turistici del trapanese che gestiscono centinaia di B/B, affittacamere, alberghi e pensioni che sono sicuramente i più danneggiati da questa parentesi bellica che sta infiammando il Mediterraneo.
Dov’erano gli altri? Dov’erano i commercianti, i ristoratori, i gelatai, i pasticcieri che in questi ultimi tempi hanno fatto buoni affari con il turismo legato all’aeroporto? Dov’era la società civile e la solidarietà degli abitanti di questa provincia che forti della loro sicurezza economica che viene dal loro stato in massima parte impiegatizio, a reddito fisso, non hanno certamente avuto il tempo e la voglia di riflettere sulla possibilità che gli eventi, in qualche modo, potessero infine stravolgere anche il loro sereno tran tran quotidiano?
La politica era tutta lì, schierata in prima fila, con tante di fasce tricolori. Ma per far cosa, se non per emettere comunicati stampa di tale o tal’altro tenore che nessun beneficio hanno finora portato a un territorio e alla sua gente che da circa due settimane vive con il cuore in gola?
Ognuno per conto suo, evitando perfino di incrociare gli sguardi perché divisi anche da rancori personali, i nostri rappresentanti politici si sono guardati bene dall’emettere un comunicato congiunto, forte, nei confronti di un Governo che si accorge di noi soltanto quando c’è da razzolare voti.
Cosa ci aspettiamo da una telefonata informale fatta a questo o quel ministro che per insipienza, per quieto vivere politico, o per incapacità ad imporsi perché in quel ruolo, ottenuto per grazia ricevuta, non ha alcun potere decisionale?
Alla tensione per un aeroporto che non dà più linfa al territorio, si aggiunge ora la beffa delle tendopoli. Non la sola di Kinisia, ma ben tre, se si considera che anche Marsala e Torretta sono state scelte da chi ama e rispetta questo territorio!
Dove erano i nostri rappresentanti politici quando sono state “sorteggiate” le nostre città? Sapevano i solerti funzionari dello Stato, i Ministri, i Sottosegretari, che Trapani già da anni dà abbondantemente in termine di ospitalità e solidarietà.
Non vorrei che una perversa strategia leghista ci porti all’esasperazione, per poi poter parlare di un sud intollerante e razzista.
Vorrei invitare gli operatori turistici dell’intera provincia a girare alla Prefettura di Trapani tutte le E mail i fax e altri messaggi di disdetta delle prenotazioni, affinché il nostro rappresentante del Governo li utilizzi per le necessarie strategie di tutela del territorio.
Invito infine i politici a mettere da parte i rancori personali e, con una efficiente strategia bipartisan, convincano il Governo nazionale che, perdurando questo grave stato di crisi, la già fragile economia del nostro territorio subirà fatalmente una stretta mortale.

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