Dove sono ipartiti tradizionali? Dov'è il dialogo?
E' tutto finito. Dimentica il passato ed abituati ad essere chiamato a dire la tua solo al momento di nuove elezioni. A quel punto e solo a quel punto, si accorgono che esisti, ovvero che sei un numero all'anagrafe di una determinata città.
Ma non ti scoraggiare, non demordere, continua a far politica secondo una tu a etica; continua a dialogare con i tuoi amici e a far conoscere il tuo pensiero di uomo libero da vincoli, lacci e lacciuoli che potrebbero condizionare la tua esistenza.
Vai avanti a testa bassa e non ti curar di quanti hanno scelto percorsi che poco hanno a che vedere con la democrazia, con la partecipazione, con la voglia di operare in sintonia con il gruppo. Diffida di chi esercità sul territorio l'autorità tipica del potentato di turno.
Niente più libera scelta dei candidati a livello di Camera e Senato e niente più, forse, libera scelta di candidati a livello europeo.
Ormai sono in pochi a stabilire chi rappresenterà il cittadino in questo o quel parlamento e la scelta, sicuramente, di volta in volta ricade su personaggi che hanno l'unico pregio di un totale asservimento al potere.
A questo punto, basterebbe che ci facessero votare soltanto per una coalizione od un'altra, per poi comunicarci, se lo vorranno, quali e quanti compari avranno mandato a rappresentarci; cum magno gaudio di tutti.
Un popolo che non riesce a reagire a questi eccessi di potere, chiamiamoli così, non è un popolo che merita le libertà che a parole e solo a parole invoca. E' un popolo che si merita di essere pian piano privato dei diritti più importanti, primo fra tutti quello dell'autodeterminazione.
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