Chi non ha mai praticato una palestra o un campo sportivo; chi non ha avuto la fortuna di confrontare le proprie capacità con quelle degli altri; chi di conseguenza non conosce le regole e lo spirito che animano lo sport, non sa e non saprà mai cos’è la Lealtà Sportiva.
Qualche decennio addietro, un danaroso presidente di una prestigiosa società di calcio siciliana, ai cui giocatori si diceva mancasse l’amalgama, nel corso di una affollata conferenza stampa affermò con tono serio: “noi la compreremo”, pensando che con i soldi si potesse fare anche questo miracolo.
La cultura che il denaro può tutto e che con esso si possano “aggiustare” tante cose e si possa anche far tacere la gente, è un modello molto diffuso dalle nostre parti; anche fra taluni amministratori locali che maldestramente ritengono che quei pochi miseri spiccioli che la pubblica amministrazione eroga in favore del mondo dello sport, possano servire a soffocare la voce di dissenso nei loro confronti, per la scarsa sensibilità dimostrata in favore del volontariato sportivo.
Così, può succedere che se il Presidente del Coni di Trapani, si permette di stigmatizzare la scarsa sensibilità di molti enti locali sia in ordine ai contributi che allo stato dell’impiantistica sportiva, apriti cielo! Mugugni, musi storti, sorrisi di compiacenza e presa di distanza da quel blasfemo di Presidente che si permette di criticare “il Divino”, proprio nel momento in cui la recessione sta rodendo le fondamenta della nostra economia, rischiando di far saltare il sistema Italia.
Nulla da dire, su questo; è vero, il sistema è in difficoltà, ma dove è detto che a pagarne le spese debbano essere la Scuola, la Cultura, lo Sport, il Volontariato?
E dove è detto che bisogna subire passivamente il silenzio degli enti territoriali nei confronti di tanti dirigenti sportivi incapaci, da soli, di reggere l’urto di una crisi che sta mettendo in ginocchio l’intero mondo dello sport?
La nostra lealtà, patrimonio che trae origine dalla costante frequenza di ambienti sportivi, ci impone il rispetto delle regole, senza costringerci però al silenzio, quando queste sono interpretate talmente in maniera distorta, da mettere in crisi l’intero sistema del volontariato.
Buone feste a tutti.
domenica 26 dicembre 2010
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