martedì 5 gennaio 2010

Ai politici dico "ravvedetevi"

Articolo pubblicato su "Coni News" edizione Dicembre 2009
L’influenza è pericolosa? Il vaccino è sicuro? Le leggi sono ad personam? La politica è credibile? Lombardo è un buon governatore? Hanno ragione i lealisti o Micciché e Fini? Ha ragione Tranchida o la banda Bassotti? La crisi è alle spalle o dovremo ancora piangere lacrime di sangue? La mondezza di Fazio è più pulita di quella di Tranchida? Il problema è una grande città o grandi uomini? L’Autorità Portuale è di destra o di sinistra? Ha ragione Di Pietro o Berlusconi? Hanno ragione Santoro e Travaglio o Vespa e Fede? Cuffaro e dell’Utri o i pentiti? E la Banca del Sud sarà una nuova Banca o somiglierà al Banco di Sicilia? O meglio ancora alla vecchia Cassa di Risparmio? E i soldi, come e a chi li daranno? Con quali garanzie, considerato che si tratta di una banca privata?
Sono sincero, non so dare una sola risposta seria, equilibrata, supportata a questi quesiti e mi chiedo se ci sia in giro qualcuno capace di farlo. La politica non certamente. è assente, chiusa in se stessa, autoreferenziata. Esiste solo in televisione, dove compaiono esclusivamente i capi e i compari; di destra, di centro, di sinistra.
Gli odierni partiti si possono simboleggiare come una piramide capovolta, senza base, in cui il vertice basso non riesce a reggere l’equilibrio, rendendola traballante, pronta a crollare al primo alito di vento che, prima o poi, spazzerà via ogni cosa. Con buona pace dei tanti yes-man che al momento pascolano all’interno dei partiti che per grazia divina li hanno “prescelti”, facendoli assurgere a ruoli spesso al di sopra delle loro reali capacità.
Questa è la nostra classe politica, distante anni luce dalla gente. Nessuna sezione, nessuna segreteria, nessun coordinamento. Al Centro comanda Silvio, al Nord Umberto, in Emilia Massimo, al Sud Raffaele; in ogni provincia un Gerarca che li rappresenta e che si guarda bene dall’aver contatto con la base, con la gente. Perché lui la base, la gente, le domina, le controlla, le imbonisce.
Questo stato di incertezza e di incomprensione delle diverse dinamiche, pone il cittadino in uno stato di angoscia che si traduce in mal di vivere, costretto com’è a subire passivamente ogni cosa, incapace di analizzarla, di tradurla, di farla sua, di metabolizzarla. Si sveglia al mattino con le TV che fanno la conta dei morti della nuova influenza e poi, via via, Brunetta, Gelmini, Tremonti, Di Pietro, Bersani, Rutelli e Casini ... casini a mai finire, tutto il santo giorno, senza pace, senza pietà per nessuno. Un giorno Papa Wojtyla inviò agli scienziati riuniti ad Erice il seguente messaggio “Come al tempo delle lance e delle spade, anche ora, nell’ora dei missili, a uccidere prima delle armi è il cuore dell’uomo”. Una verità inconfutabile.
Il mondo dello sport attraversa anch’esso questo mal di vivere. Abbandonato a se stesso, senza riferimenti in alcuna classe politico amministrativa, soffre di un malessere generale che sta portando migliaia di dirigenti sportivi ad analizzare criticamente il senso del proprio impegno, del proprio quotidiano sacrificio. La tragica carenza di impianti sportivi, l’assenza di sponsor e il silenzio assoluto degli Enti locali, fin troppo spesso nella veste di veri e propri vessatori (fidejussioni, canoni locativi, luce, acqua, gas, custodia), stanno mettendo con le spalle al muro numerose associazioni sportive che con la loro azione sottraggono all’ozio, alla pigrizia, all’alcol e alla droga molte migliaia di giovani.
Sottovalutare quest’impegno è un fatto assai grave, la cui responsabilità ricadrà esclusivamente su quegli amministratori che facendo finta di non capire e di non vedere, continueranno a privilegiare interessi di cordata, comparate e sagre paesane. Continueranno a sponsorizzare amici e parenti, incuranti del significato che per i nostri giovani assume il rapporto privilegiato con lo Sport, con la palestra, con un salutare modo di vivere.
Malgrado questo quadro a tinte fosche, ai giovani, alle loro famiglie, ai dirigenti sportivi ed a quanti credono nei valori dello Sport, auguro un Santo Natale ed un prospero e felice nuovo anno.
Ai politici, invece, dico cosa avrebbe detto loro il Papa polacco: “ravvedetevi”.
Roald Vento

Nessun commento: