giovedì 8 dicembre 2011

Per favore non toccate i "bamboccioni"

Articolo pubblicato sul periodico Coni News mese di Dicembre 2011

Ho avuto più volte l’opportunità di difendere i nostri giovani dalle accuse di essere bamboccioni e incapaci di svincolarsi dal cordone ombelicale che ancora li lega alla mamma; l’ho fatto nella convinzione che le istituzioni non si sono accorte per tempo(!) dello stato di precarietà in cui hanno vissuto gli anni più belli della loro esistenza, costretti come sono stati a vivere da veri e propri fantasmi; ombre nella penombra.
Giovani che a causa di un nefasto virtuale colpo di spugna, sono scomparsi dalle liste anagrafiche, rimanendo totalmente ignorati dalle fallimentari politiche giovanili attuate da Governi e politicanti di questo primo decennio di un secolo il cui arrivo avevamo festeggiato a suon di champagne, non potendo allora prevedere l’odierno tragico epilogo.
Così, ombre nella penombra, sono stati dimenticati anche dal nostro Primo Ministro Monti che nel suo Decreto “Salva Italia” a loro fa riferimento velatamente, a margine degli interventi sullo sviluppo (bonus fiscale) che dovrebbero portare le aziende ad assumere giovani entro i 35 anni, invertendo così il trend occupazionale.
Null’altro se non questo e poiché nel nostro Paese lo sviluppo è previsto dal 2013 in poi, i nostri giovani avranno ancora da aspettare e da soffrire, rinviando sine die i loro progetti di autonomia, di indipendenza ... di metter su famiglia. Per il momento, quindi, il futuro rimane tragicamente precluso a questa generazione di fantasmi viventi costretti a restare tali chi sa per quanto tempo ancora!
Certamente non li ha aiutati l’allungamento dell’età pensionabile e i disincentivi al pensionamento; né, di contro, sono stati previsti percorsi agevolati o snellimento di iter burocratici, per favorire l’avviamento di un’attività produttiva, oggi anch’essa precaria, in ragione delle pessime condizioni in cui si trova l’economia italiana.
Cosa fare, dunque? Non so; non saprei. Ma la mente mi va subito agli sprechi della pubblica amministrazione, ai costi della politica, ai vitalizi dei parlamentari, agli evasori fiscali, ai ladri di regime, agli appalti pubblici truccati, ai politici corrotti, alla casta che non vuole rinunciare ai propri privilegi, alle liquidazioni milionarie dei manager, alle ingenti e oggi poco opportune spese per gli armamenti.
Per favore, smettetela di chiamarli bamboccioni.
Roald Lilli Vento

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