giovedì 8 dicembre 2011

Per i partiti è ormai difficile riassemblare i cocci rotti

Mi candido a Sindaco di Trapani

Gentile Direttore,
con riferimento alle mie riflessioni da Lei integralmente pubblicate il 2 Dicembre scorso, ho il dovere di rispondere ai suoi interrogativi.
Lei mi chiede se ho deciso di rimettermi in gioco candidandomi alle prossime amministrative. Mi sorprende in proposito l’espressione “rimettermi in gioco”, poiché mi pare di aver dimostrato, a più riprese, di continuare a partecipare al dibattito politico (almeno a quel po’ di dibattito che si riesce ad animare in questa città) con puntuali interventi spesso pubblicati da diverse testate giornalistiche, compresa la sua.
Il fatto di avere agito e stare ancora agendo al di fuori dei tradizionali partiti, non deve assolutamente indurla a fare riflessioni del tipo “simile ad un amante maltrattato dalla sua bella, e dignitosamente risoluto a tenerle il broncio, lascio la politica ov’ella sta, e parlo d’altro”.
Infatti, avendo preso le distanze dal Popolo delle Libertà per le intollerabili nefandezze del suo fondatore, non ho ritenuto di transitare altrove, così come sollecitato da più parti, per una mia visione etica dei comportamenti che, comprendo, mette in difficoltà chi è invece abituato ad assistere attonito a continui quanto trasversali cambi di casacche.
Dunque, nessun broncio, nessun amante maltrattato e nessun abbandono della politica, ma soltanto l’esigenza di tenersi ben distante da un partito che ai vertici guarda con attenzione alle escort e in periferia pensa di affidare il proprio futuro anche nelle mani di un mago/santone; un personaggio che ad Erice ha fatto tanto parlare di sé… anche la magistratura. Sognavo ben altro quando nel ’94 feci mia la proposta politica di Berlusconi.
Alla domanda se mi candiderò, rispondo quindi con un “sì” secco; è infatti aperto il confronto con la famiglia e una serie di amici, per la mia candidatura a sindaco di questa splendida città che anch’io ho concorso a rendere ancora più bella, ancora più pulita, ancora più vivibile. Se le cose andranno come spero, ci sarà in proposito un mio comunicato ufficiale. Non è infatti tollerabile che a distanza di pochi mesi dalle elezioni i partiti che contano si distinguano soltanto per la loro strategia del silenzio. La mia, da considerarsi una candidatura di servizio, sarà ritirata se fra le altre spiccherà quella di un personaggio di prestigio su cui far quadrato, del calibro del Magistrato Bernardo Petralia, per intenderci.
Con riferimento poi al fatto che l’arco dei forti non si sia per niente spezzato, come da lei affermato, in quanto D’Alì e Fazio pare abbiano ripreso a “frequentarsi”, la cosa non mi sorprende affatto, perché in un articolo dal titolo “Anch’io rilancio sulla GAD” apparso il 5 Gennaio 2011 sulla sua testata, sostenevo che “i due faranno quadrato al momento giusto, come del resto è quasi sempre accaduto in questi anni”. Come vede, anche in questo caso non mi sbagliavo.
Caro Direttore, l’arco dei forti si è proprio spezzato, anzi si è rotto in mille pezzi che qualcuno sta cercando di raccogliere. Ma sarà difficile riassemblarli. Ecco perché si ricorre a maghi e santoni.
Roald Lilli Vento

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